Misenum: our little tour of history, sea and nature on the day of August 15th

Un tempo la chiamavano Misenum. Oggi è da tutti conosciuta come Miseno, il piccolo e brillante angolo di mare del Comune di Bacoli, sulla punta più estrema dei Campi Flegrei.
Miseno è una delle località più antiche del nostro territorio. Era abitata già nell’età del ferro, e col passare dei secoli si è trasformata sempre più in un centro residenziale di grande importanza, diventando anche base della flotta romana e sito militare in epoca aureliana. Sulle sue origini tanto è stato narrato. Nel VI librio dell’Eneide si racconta che Enea si diresse a Cuma per incontrare la Sibilla Cumana per avere da lei preziosi consigli riguardo al proprio futuro e indicazioni su ciò che lo attendeva. Arrivato a Cuma, nel tempio di Apollo, Enea incontrò dunque la Sibilla che, invasata dal dio, gli predisse in futuro fatto di guerra e morte. A quel punto, Egli la pregò di accompagnarlo ai Campi Elisi, ma a queste richiesta la Sibilla rifiutò, rispondendogli che tal cosa non sarebbe stata possibile se prima lui non avesse trovato il ramoscello d’oro sacro a Proserpina e seppellisse il suo compagno Miseno, morto. Costui era il trombettiere di Enea, che avendo sfidato Tritone nel suono dello strumento, da questi venne gettato in mare, dove vi trovò la morte per annegamento. Quando Enea trovò il corpo dell’amico, lo seppellì sotto un immenso tumulo (il Capo Miseno), un tomba imponente a perenne memoria del coraggioso compagno defunto. Capo Miseno prende, dunque, il nome del mitico amico di Enea, origini prestigiose, che conferiscono a tutto il territorio una illustre aurea mitologica e storica.

Oggi Miseno è nota come una bella località di mare, soprattutto la sua punta più estrema, Capo Miseno appunto. Questo lembo di penisola flegrea offre una stupenda vista sul Golfo di Napoli e sull’isola di Ischia e di Procida. Ivi vi ritroviamo un celebre faro, molto importante per la navigazione notturna di piccole e grandi imbarcazioni. Il suo promontorio, inoltre, per le sue caratteristiche ambientali, si rivela essere un’area naturalistica strategica per uccelli nidificanti e migratori. Tra questi, spicca il Gabbiano reale del Mediterraneo, una delle specie più illustri e presenti del territorio. Restando sempre sul versante naturalistico, è doveroso evidenziare tutta la ricca vegetazione, costituita da arbusti bassi con specie sempre verdi e i  pregiati esemplari di camefite, quali la carota della scogliera, il finocchio di mare e le tante specie di querceta mediterranea.
Questa piccola lista di miti e leggende, di bellezze turistiche e paesaggistiche speriamo vi sia d’ispirazione per le vostre vacanze agostane; piccoli spunti per trascorrere nella nostra bella terra i tanto agognati giorni di relax tra storia, mare e natura.

Le foto dell’articolo sono tratte dal sito: wikipedia.org

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