Oggi vi vogliamo narrare di un luogo senza tempo, la cui bellezza, come solevano affermare gli antichi, fa cessare tutti gli affanni e rievoca, nella mente di chi lo ammira, sensazioni e storie preziose e lontane nel tempo. E’ il Parco archeologico Pausylipon, il sito storico incastonato nello splendido paesaggio di Posillipo, il quartiere collinare di Napoli di cui abbiamo già parlato e che, come vedremo, non smette di regalarci autentiche perle dal suo immenso scrigno di tesori.
Chi volesse intraprendere questo eccitante viaggio alla scoperta del nostro passato, dovrà cominciare accedendo dall’ingresso sulla discesa di Coroglio, dove vi è la spettacolare Grotta di Seiano. Questo sotteraneo attraversa, con una galleria che misura circa 770 metri, la collina tufacea di Posillipo, unendo da un capo all’altro Bagnoli e i Campi Flegrei con il vallone della Gaiola. La grotta fu realizzata circa due millenni fa, ad opera del ministro di Tiberio, l’architetto Seiano (da cui prende il nome). Venne, poi, rinforzata in epoca Borbonica e riscoperta, dopo un lungo oblio, nel maggio del 1840. Chi l’attraversa intraprende un suggestivo cammino nel tempo sia in epoche lontane che recenti. Essì perché forse non tutti sanno che la galleria divenne rifugio per gli abitanti della zona durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Al suo interno, infatti, sono ancora visibili alcune delle testimonianze di quei terribili momenti. Ma come dicevamo, la suggestione non manca, e ci è donata dalla luce che si irradia dai cunicoli laterali posti a strapiombo sulle incantevoli cale, da cui è possibile ammirare un paesaggio unico al mondo.
Una volta attraversata la grotta, si arriva nei dintorni della villa che Vedio Pollione, cavaliere romano legato ad Ottaviano Augusto, chiamò con un termine greco “Pausylipon”, che significa “luogo che fa cessare gli affanni”, descrivendone così la sua magnificenza. Un termine che, come sappiano, è diventato il nome di questo splendido angolo di Napoli, Posillipo appunto. Ancora ora non possiamo definire l’ampiezza dell’intera area, tutt’oggi, infatti, sono ancora in corso campagne di scavo della Soprintendenza Archeologica. All’intero vi sono i resti di un teatro con 13 ordini di sedili situati nella prima cavea e 6 in quella media, con una capienza complessiva di duemila posti, costruiti sfruttando il pendio naturale della collina secondo una tecnica tipica dei teatri greci. Sul lato opposto vi sono i resti dell’Odeion, l’antico teatro coperto, riservato ad audizioni di poesia retorica o di musica, con una piccola cavea situata a fronte del Teatro grande. Oltre a ciò, vi sono i resti del Tempio o Sacrarium posto ad oriente del teatro e del Ninfeo nella zona occidentale.
Oggi un primo nucleo dell’area archeologica di Posillipo è aperta al pubblico grazie agli interventi di recupero avviati da tempo dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, con il contributo del Comune di Napoli. Un luogo che vi consigliamo vivamente di visitare, con la certezza che il suo ricordo rimarrà impresso nella memoria per bellezza, fascino e importanza storica.