Portus Julius: un teatro della storia a cinque metri di profondità

Il viaggio che intraprenderemo oggi ci condurrà alla scoperta di un luogo misterioso, un mondo sommerso dove suggestione, arte e storia convivono da millenni e ispirano da anni poeti e scrittori.
In quest’articolo, infatti, conosceremo il Portus Julius, l’antico complesso portuale di Puteoli, realizzato nel 37 a.c. da Marco Vipsanio Agrippa lungo la linea costiera che conduce da Pozzuoli a Baia. La struttura, incredibilmente imponente, fu costruita su ordine di Ottaviano quale arsenale della flotta di Miseno durante la guerra civile contro Sesto Pompeo. Il porto offriva un naturale rifugio per le navi da guerra, ma era utilizzabile anche come cantiere navale per i suoi ampi spazi.
Dopo aver svolto la funzione militare, il porto rimase in attività per molto tempo come attracco commerciale. Prosperò notevolmente in età augustea tanto da estendersi verso la città di Puteoli con l’edificazione di altri nuovi sobborghi: il vicus Annianus e il vicus Lartidianus.
I progetti per il suo utilizzo continuarono ad essere imponenti e ambiziosi. Sotto il dominio dell’imperatore Nerone, infatti, si decise di costruire un ampio canale navigabile che avrebbe unito lo Julius a Roma. Ma il piano non fu mai portato a termine a causa della morte dell’imperatore.

Nel corso del IV secolo, per il progressivo abbassamento della linea di costa per effetto del bradisismo, il Portus Julius venne lentamente abbandonato e nei secoli successivi, con l’arretramento della costa marina, fu definitamente sommerso dalle acque.
Fu soltanto negli anni 50’ che si scoprì cosa celavano le acque flegree, grazie alle immagini sottomarine scattate dal pilota militare Raimondo Bucher. Foto e rilievi in loco portarono, infatti, alla riscoperta non solo dell’antico porto ma anche della via Herculanea, con i suoi 10 ettari e circa 5 metri di profondità.
Esplorare il Portus Julius oggi significa entrare in un antro evanescente, la cui realtà appare immobile, sospesa nel tempo, pronta però a narrare tutte le storie intercorse nell’arco dei millenni; un vero teatro della storia a ben cinque metri di profondità. Un palcoscenico, dunque, capace di mettere in scena la vita quotidiana del tempo ma soprattutto l’intensa attività navale di una Puteoli ancora potente e vigorosa. Una potenza, ma anche una bellezza stupefacente testimoniata da mosaici, dai resti dell’infrastruttura, dei suoi antichi magazzini e delle torri d’ingresso in opus pilarum.

Oggi l’area è visitabile e mostra distintamente le pavimentazioni a mosaico, i resti di due file parallele di magazzini, le murature in reticolato, gli intonaci e molto altro ancora. Il tutto nella stupenda cornice del Parco archeologico sommerso di Baia, l’area marina protetta situata lungo le coste della città metropolitana di Napoli a nord del golfo partenopeo. Un gioiello inestimabile che rende, oltre ogni ragionevole dubbio, i Campi Flegrei un luogo prezioso e realmente unico al mondo.

L’immagine dell’articolo è tratta dal sito: comune.pozzuoli.na.it

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