- #!trpst#trp-gettext data-trpgettextoriginal=116#!trpen#Home#!trpst#/trp-gettext#!trpen# /
- #!trpst#trp-gettext data-trpgettextoriginal=2772#!trpen#Page#!trpst#/trp-gettext#!trpen#
Visita Guidata Esclusiva al Rione Terra – Percorso Archeologico




- Tutti i giorni
- durata 50 minuti
- Visita Esclusiva
INFORMAZIONI PER VISITA GUIDATA AL PERCORSO ARCHEOLOGICO RIONE TERRA
PREZZI E ACQUISTO BIGLIETTI – Rione Terra Percorso Archeologico
RIDOTTO (2,50€)
- Giovani della Comunità Europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni (fino al giorno del compimento dei 25 anni d’età incluso)
- Residenti a Pozzuoli dai 26 ai 64 anni
GRATUITO
- cittadini sotto i 18 anni della Comunità Europea ed extracomunitari
- residenti di Pozzuoli sotto i 25 anni e sopra i 65 anni
- personale docente italiano della scuola di ruolo o con contratto a termine dietro esibizione di idonea
- attestazione rilasciata dalle istituzioni scolastiche
- guide turistiche della Unione Europea nell’esercizio della propria attività professionale;
- interpreti turistici della Unione Europea nell’esercizio della propria attività professionale;
- dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
- membri di ICOM (International Council of Museum);
- membri di ICCROM (International organization for conservation of cultural heritage);
- gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche e private dell’Unione Europea, accompagnati dai loro
- insegnanti previa prenotazione e nel contingente stabilito dal capo dell’istituto;
- docenti e studenti delle facoltà di Architettura, Conservazione dei beni culturali, Scienze della formazione e corsi di laurea in Lettere o Materie letterarie con indirizzo archeologico o storico-artistico delle università e delle accademie di belle arti ed iscritti alle rispettive scuole di perfezionamento, specializzazione e ai dottorandi di ricerca nelle sopraddette discipline di TUTTI i paesi membri dell’Unione Europea. Il biglietto è rilasciato agli studenti mediante esibizione del certificato di iscrizione per l’anno accademico in corso;
- studenti Socrates ed Erasmus delle suddette discipline;
- docenti di Storia dell’Arte degli Istituti liceali;
- studenti delle scuole di: Istituto Centrale del Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Scuola per il Restauro del Mosaico;
- dipendenti del Ministero dei Beni Culturali;
- giornalisti iscritti all’albo nazionale e giornalisti provenienti da qualsiasi altro paese, nell’espletamento delle loro funzioni e previa esibizione di idoneo documento comprovante l’attività professionale svolta;
- portatori di handicap ed un loro familiare o accompagnatore appartenente ai servizi di assistenza socio-sanitaria;
- operatori delle associazioni di volontariato che svolgono, in base alle convenzioni in essere stipulate con il Ministero, ai sensi dell’art. 112, comma 8, del Codice, attività di promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali
- prima domenica di ogni mese gratuito per tutti i visitatori
Per informazioni o richieste particolari potete chiamare i seguenti numeri:
081.192.55.646
081.19.00.9000. (InfoPoint Percorsi Flegrei 9:00 – 13:00 / 16:00 – 19:30 )
prezzo 90€
- Prenotazione per Max 20 persone
- Disponibile tutti i giorni
- Visita esclusiva con Guida Autorizzata
- Tickets di ingresso ESCLUSI
Origini e storia del Rione Terra
Il Rione Terra è stato primo nucleo abitato della città di Pozzuoli.
Oggi Pozzuoli è una cittadina di circa 81.000 abitanti sita nel cuore dei Campi Flegrei, una zona vulcanica ad occidente di Napoli. In età Antica la romana Puteoli fu una delle città più ricche, popolose e prospere d’Italia di età imperiale nonché principale piazza d’affari di Roma nel Mare Nostrum.
Il territorio cittadino è una galassia formata da tante testimonianze del passato che riaffiorano un po’ ovunque; a volte si tratta di umili muretti, altre volte appaiono complessi termali o ricche domus. La città odierna ancora considera come propri e imprescindibili simboli le maestose rovine del Mercato Romano (il Macellum, detto Tempio di Serapide) o del grande Anfiteatro Neroniano-Flavio.
La millenaria storia di vele, commercio, salsedine e zolfo di Puteoli (così la chiamavano i romani) nasce su un promontorio di umile elevazione ma proteso splendidamente sul mare: il Rione Terra.
Su questa altura nel 194 a.C. i romani, reduci dalle guerre contro Cartagine, fondano una colonia ovvero una città con tanto di porto al fine controllare rotte e commerci. Dal piccolo insediamento composto da trecento famiglie site sull’attuale Rione Terra, in meno di un secolo, Puteoli si trasforma in una grande Città
I mercanti italiani e d’Oriente che commerciano spezie, grano e pietre preziose con Roma cominciano a frequentare il grande porto che il poeta latino Stazio definisce non a caso “Hospita Litora Mundi”, il porto di tutto il Mondo Antico. Durante tutto il medioevo e per i secoli successivi gli abitanti di Pozzuoli hanno continuato a vivere sul Rione Terra, diventato nel frattempo la Rocca della città.
Il 2 marzo 1970 i circa seimila abitanti del quartiere dovettero lasciare le proprie case e tutto il quartiere: il bradisisma, il continuo alzarsi o abbassarsi del suolo dovuto all’attività vulcanica aveva registrato un’insolita e forte reattività che aveva provocato l’innalzamento del suolo di oltre 150 centimetri nell’arco di poche settimane precedenti alla data dell’evacuazione! Da quel momento per quasi 50 anni nessuno visse più sul Rione e dopo vari tentativi di ripristino e restauro durante gli anni ’90 si intrapresero i lavori di scavo archeologico, restauro dei resti romani, della Cattedrale e dei Palazzi storici della superfice e nel 2014 la cittadinanza tornò a frequentare la Cattedrale, nel 2016 si inaugurò la prima parte del percorso archeologico e il 27 luglio del 2021 si è proceduto ad aprire al pubblico nuove aree dell’antica città romana.
Ed è qui che comincia il nuovo percorso archeologico del Rione Terra, “nuovo” per modo di dire visto che vanta più di 22 secoli di Storia!
Percorso di visita del Rione Terra
Il percorso comincia dall’ingresso di palazzo De Fraja- Frangipane e, senza dover scendere in profondità, saranno visibili fin da subito le vestigia romane del primo tracciato stradale che incontreremo, il Decumano del 194 a.C. . Questo costituiva la principale arteria della città durante l’epoca repubblicana e viene completamente riorganizzato in epoca imperiale dopo la costruzione del Tempio di Marmo; la strada verrà sbarrata nel tratto finale per fare spazio alle strutture pertinenti al nuovo monumento.
Sul decumano si aprono le tabernae, i negozi dell’epoca. Tra queste e la strada vi sono ancora dei pilastri che un tempo sorreggevano un porticato pubblico che sovrastava le crepidini (marciapiedi) proteggendo i pedoni dal sole e dalla pioggia.
Dopo aver dato un rapido sguardo alla pianta dell’intero Rione su questo tratto del decumano vedremo una cisterna di età moderna, pertinente al palazzo che ci accoglie, la cui realizzazione ha compromesso un tratto dell’antico tracciato viario. Nella taberna di fronte alla cisterna è possibile leggere un graffito (protetto da un vetro) che riporta il numero “38”, utile ad indicare la sepoltura di un neonato in urna risalente all’età del crollo dell’impero romano.
Nel retro bottega è possibile individuare fra le fondamenta un poderoso muro realizzato con grandi blocchi di pietra, probabili resti dell’accampamento fortificato romano di età repubblicana (il castrum) che ha preceduto di pochi anni la fondazione della città. Come ci raccontano gli autori antichi Livio o Strabone, si tratterebbe del più antico edificio di Pozzuoli.
La visita del Rione Terra prosegue fino a raggiungere un incrocio: il Decumano incontra un cardine, quello detto di S. Procolo, e svoltando a destra arriveremo fino al successivo incrocio dove il cardine incontra la via più importante della Puteoli imperiale, il Decumano Superiore detto di Via Duomo. Questa è l’unica strada romana del Rione abbastanza larga da consentire il passaggio dei carri.
Nei pressi dell’incrocio vi è un un ambiente sotterraneo (a cui si accede da una taberna che presenta cospicui resti di affreschi romani) dove si trova un Larario (altarino) dei Lares Compitales, gli spiriti che secondo gli etruschi ed i romani proteggevano i viandanti. L’ambiente è decorato con ottimi affreschi e rilievi in marmo. Muovendosi sul tratto orientale del decumano è possibile ammirare i resti di un impianto termale decorato con dei mosaici a tessere bianche e nere che riportarono delle creature marine “vere” e fantastiche: polpi e triglie nuotano insieme ad ippocampi e capricorni, una delle tante rappresentazioni del mare secondo l’immaginario classico.
Continuando a passeggiare sul decumano in direzione ovest è possibile notare resti di affreschi nelle tante tabernae, i condotti per l’ispezione della rete fognaria che in età romana raggiungeva un’estrema efficienza e infine una fontana pubblica risalente al primo secolo a.C. La fontana è decorata con i mascheroni di due sileni, creature fantastiche che da sempre accompagnano il dio del vino e dell’ebbrezze Dioniso.
Grazie ad alcune scale raggiungiamo il punto più alto della collina: la terrazza su cui è presente l’area sacra di età romana che oggi ospita la Cattedrale di San Procolo. Il luogo in età Antica, si configurava come una vera e propria acropoli.
Prima di accedere ai resti antichi si visita il Museo dell’Opera in cui sono conservati reperti in ceramica che raccontano la vita quotidiana degli antichi abitanti del Rione, dall’età repubblicana romana (II secolo a.C.) fino al XIX secolo passando per i secoli del Medioevo, del Rinascimento e dell’Età Moderna.
Nella seconda salda del Museo vi sono le decorazioni dei due templi romani costruiti sull’area sommitale, ovvero l’antico Tempio repubblicano costruito all’epoca della fondazione della città (il Capitolium del II secolo a.C.) e il Tempio di Marmo di età augustea (inizio I secolo d.C.), che insiste sulle fondamenta del Capitolium e fa integralmente parte dell’attuale Cattedrale.
La decorazione del frontone (facciata) del Capitolium è realizzata con dei rilievi in terracotta e rappresenta la guerra degli Dei contro i Titani o Giganti (Titanomachia). Il Capitolium era un tempio italico con un grande basamento (alto podio) che viene completamente modificato a seguito ella costruzione del Tempio di Marmo che occupa lo stesso spazio del tempio precedente e di cui sfrutta il basamento come fondamenta.
Il Tempio di Marmo è costruito secondo i dettami dell’architettura greca, utilizzando blocchi di marmo che si ammorsano senza l’uso di malte o cementi. Questa scelta era funzionale a dimostrare quanto la città di Pozzuoli non avesse nulla da invidiare alle grandi metropoli del Mediterraneo orientale ricche di cultura greca, come Atene o Alessandria d’Egitto.
Nell’ultima sala sono presenti degli elementi in marmo pertinenti al Tempio di età imperiale ed un pozzo profondo più di trenta metri che in età romana arrivava fino al mare. Questo era stato realizzato per il funzionamento di un montacarichi che durante il periodo repubblicano (II-I a.C.) permetteva di portare merci e materiali fin sul punto più alto della collina. Usciti dal Museo dell’Opera si ammirano le fondamenta dell’attuale Cattedrale, il podio in tufo del vecchio Capitolium e uscendo all’esterno la “stratigrafia” architettonica. Quest’ultima consente di vedere con chiarezza la relazione fra i resti del Capitolium (in basso), la struttura in marmo del Tempio Augusteo e l’ampliamento della Cattedrale (cd. Duomo Barocco) voluto nel 1634 dal vescovo di origine spagnola Martin Leon y Cardenas.
Attraversata l’area sacra delimitata in età imperiale da un triportico (oggi all’ombra del Palazzo Vescovile) ritorniamo sui resti del decumano del 194 a. C. e ammiriamo un Pistrinum (panetteria) ben conservato di cui resta il forno, le macine (Molae Asinariae) e l’ambiente seminterrato noto come Ergastula (una serie di scomode e strette stanzette dove venivano rinchiusi gli schiavi).
Di fronte al pistrinum vi è è un magazzino, un Cryptoporticus che attraversiamo per raggiungere la parte sud del Cardo di S. Procolo che in questa porzione è ricco di Popinae e Thermopolia, esercizi adibiti alla ristorazione. In fondo alla strada lo scenario cambia totalmente: si riesce allo scoperto e si raggiunge la zona di Villanova dove il mare la fa da padrone perché dalla panoramicissima zona che un tempo ospitava le domus (case romane) più belle e ricche lo sguardo spazia fino a Capri, alla Penisola di Sorrento e al Vesuvio. Si vedono anche i resti del cd. Cardo di Villanova con il relativo porticato, le tabernae e anche qualche resto di domus ormai inglobato nelle più recenti costruzioni dei palazzi nobiliari di età moderna. Il percorso finisce con gli occhi pieni di blu e futuro visto che questa zona sarà quella dove verranno installati gli alberghi e le altre realtà che concorreranno a rendere il Rione Terra il polo culturale e turistico di Pozzuoli, Porto di tutto il Mondo Antico.
Prenota la tua visita al Rione Terra con un Tour operator specializzato!