Elogio del caffè letterario e il culto del caffè a Napoli
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“Penso così alla bellezza e alla comodità dei caffè ed, essendo un letterato, alla loro gloriosa funzione culturale nel corso dei due secoli che precedono il nostro. In fondo, la letteratura dell’Otto/Novecento, di cui molto mi sono occupato, più che nelle università, è nata nei caffè, nelle trattorie, dove si incontravano poeti, scrittori, artisti, per conversare e creare, tutti insieme – cosa che oggi più non accade – una nuova letteratura. I professori universitari – si badi bene – non erano del tutto esclusi da queste riunioni – penso all’amico Oreste Macrí per Firenze, al mio maestro Salvatore Battaglia per Napoli – ma, per uno strano e giusto paradosso, erano quasi paralleli e complementari a incontri di personaggi, generalmente non legati all’accademia, se si esclude anche qui qualche eccezione, come Mario Luzi per Firenze e Mario Pomilio per Napoli.” (L’autore)